Dieci anni fa, il 18 giugno 2010, si svolgeva il day two del Sonisphere Festival. Eravamo in Svizzera, a Jonschwil, in un campone reso risaia grazie a precipitazioni incessanti che intrappolarono 40mila persone che si erano riversate lì per vedere la data europea più vicina all’Italia del Big Four (sì esatto, oltre a questo la data in cui registrai il sciao bello sciao bella).
Outune in quel periodo viveva uno dei suoi momenti più clamorosi di sempre. In generale l’arco temporale 2009-2012 fu intensissimo, pieno di trasferte, contenuti eccellenti prodotti, artisti intervistati, contest organizzati. A livello economico le cose non tornavano mai, ma questa tutto sommato non era certo una novità. Nonostante questo le avventure vissute in giro per l’Italia e per l’Europa, insieme a diverse persone davvero importanti per la mia vita, rendono tutto questo indimenticabile ed essenziale nell’essere ricordato ancora oggi.
Nel podcast sopra ho riassunto sia le emozioni odierne nel ricordare il decennale della fangazza (se volete leggere ciò che abbiamo scritto sul festival praticamente in diretta da Jonschwil tempo fa cliccate qui – se volete vedere qualche foto non nostra sul MUD che affrontammo allora cliccate qui), sia ciò che suscita oggi pensare a quanto avvenne nel 2010, e più in generale in un periodo in cui mi sentivo (lavorativamente parlando) realmente invincibile.
Foto in apertura e qui sotto dello “Zio” Marco Brambilla.


